Assorisorse approva le attività, i programmi istituzionali e il budget previsionale 2023
Assorisorse in data 12 aprile 2023 ha approvato le attività, i programmi istituzionali e il budget previsionale 2023.
Assorisorse è l’Associazione di Confindustria costituita da aziende impegnate a valorizzare risorse naturali e competenze intellettuali attraverso l’innovazione tecnologica e l’economia circolare che hanno come obiettivo la decarbonizzazione dei processi industriali e la sostenibilità ambientale, economica e sociale.
E’ organizzata in quattro Settori: Minerario, Risorse Energetiche del Sottosuolo, Servizi, Carbon Neutrality & Circular Economy.
Nel settore minerario sono presenti le Società che estraggono una gamma ampia di minerali solidi, che costituiscono materia prima e\o additivi per produzioni industriali. Per l’approvvigionamento nazionale di questi minerali è fondamentale avere riferimenti legislativi chiari e prevedibili, a sostegno della competitività delle aziende e per una politica di utilizzo sostenibile del suolo.
La parola a Tiziano sul tema delle Critical Raw Materials che in queste ultime settimane soprattutto, vengono ripetutamente pubblicate sui media:
“Voglio fare il punto innanzitutto sulla parte estrattiva-mineraria che, dopo anni di abbandono mediatico, ci siamo accorti che, con le dovute regole, è fondamentale nello sviluppo di una società sostenibile. Dopo anni di globalizzazione abbiamo capito che sfruttare le risorse di paesi in via di sviluppo con regole molto blande non è una via sostenibile, oltre che metterci in una posizione subordinata.
Tornando a focalizzarci su casa nostra, per ricominciare ad estrarre in Italia i minerali che abbiamo assunto come critici e\o strategici, dobbiamo ripristinare una cultura mineraria che tenga conto degli aspetti sociali e ambientali e non di una cultura ambientale che non tenga conto degli aspetti minerari”.
Facendo leva su questo aspetto, descrive così i punti salienti da cui partire per arrivare all’obiettivo di quanto auspica la nuova strategia dell’Unione Europea e Nazionale:
“1- la formazione mineraria, ripristinando i corsi Universitari e di Diploma per preparare i nuovi tecnici che serviranno per sviluppare le nuove attività estrattive e di trattamento minerario. Ricordiamoci che circa 30 anni fa sono stati cancellati gli indirizzi di Ingegneria Mineraria nei Politecnici e gli stessi indirizzi nei 4 Istituti Tecnici Minerari che esistevano in Italia;
2- una normativa minerario-ambientale su base nazionale e non su base regionale, che sia applicabile con chiarezza e tempi certi in modo che gli imprenditori, sia pubblici che privati, possano pianificare con ragionevole certezza il ritorno degli ingenti investimenti che dovranno sostenere;
3- mappare, come ISPRA ha già iniziato a fare, i siti minerari attivi e quelli dismessi ragionando su carte geologiche focalizzate su questi minerali critici che, fino a qualche anno fa, non venivano considerati;
4- supportare con strumenti finanziari adeguati l’enorme mole di ricerca e investimenti che dovranno partire in brevissimo tempo per cercare di recuperare il gap che ci separa da Nazioni che, nella pianificazione a lungo termine, sono stati molto più lungimiranti di noi.”
Conclude con un focus sulla parte tecnologica, affermando che le aziende sono già pronte a raccogliere le nuove sfide per implementare tecnologie che consentano di sviluppare filiere sostenibili.